Descrizione
All’interno del Master è possibile frequentare anche singoli seminari, con rilascio di attestato di partecipazione
“La coscienza che è beatitudine, anche vista sotto un angolo individuale,
raggiunge…lo stato di unità, lo stato di piena e perfetta gioia.
L’assenza di causa di contrazione come la gelosia, l’odio ecc.,
permette alla coscienza di rimanere totalmente,
senza ostacolo nella pienezza della gioia”
Abhinavagupta, Tantrāloka
In un’epoca, dominata dal materialismo e dall’etica del profitto, paradossalmente il virtuale assottigliarsi delle distanze fisiche tra le civiltà ha provocato in Occidente, nuove dinamiche interculturali, tese alla riscoperta della spiritualità, quindi dell’aspetto del sacro nella cultura indiana, nella riscoperta delle parti costitutive dell’essere umano attraverso una diversa e alternativa concezione del divino e del suo rapporto con il mondo.
Questa forte connotazione spirituale, intesa come tensione e relazione dell’individuo con la sua parte trascendente, è ciò che di universale è insito nella disciplina yoga e risuona nell’essere umano, al di là della cultura di appartenenza ponendosi come nuova rappresentazione e interpretazione della realtà.
Si è sviluppato, così un nuovo rinascimento dello yoga, che aderisce, o almeno tenta di farlo, ai testi dello Śivaismo kashmiro non duale. Secondo i maestri di questa scuola lo yoga è ascolto, piacevolezza, scoperta di una percezione sensoriale completamente nuova. Il principio più importante è lasciare che la consapevolezza si dispieghi liberamente per arrivare ad “assaporare” la conoscenza di sé.
La via dello yoga non duale del Kashmir porta a espandere la coscienza, a risvegliare piani di noi che esistono in potenza, organi di percezione che ci aprono a una visione diversa del mondo e della vita. Una relazione consapevole che va oltre la comunicazione attraverso la parola, lo sguardo, il tocco, per entrare in risonanza con l’oggetto della meditazione e identificarsi in modo cosciente con esso. L’espansione che ne deriva lascia il posto all’esperienza di entrare ‘in sé’: allora non c’è più né il soggetto, né l’oggetto, né l’atto di percezione, ma diveniamo tutte e tre le cose.
Occorre quindi allontanarsi dallo yoga dello sforzo (yatna), secondo gli insegnamenti dello yoga śastra (la scienza dello yoga), illustrati a partire da Patañjali e tornare a una interpretazione dello yoga come vikāsa, che Abhinavagupta interpreta come l’espansione che conduce a brahmāsvāda.
Per Abhinavagupta la conoscenza va “incarnata”, non è tāṭasthya, indifferenza o apatia, caratteristiche dello “yoga di tipo inferiore”.
Come scrive Abhinavagupta nel Tantrāloka, “La coscienza che è beatitudine, anche vista sotto un angolo individuale, raggiunge…lo stato di unità, lo stato di piena e perfetta gioia. L’assenza di causa di contrazione come la gelosia, l’odio ecc., permette alla coscienza di rimanere totalmente, senza ostacolo nella pienezza della gioia”
E ancora nel capitolo IV dello stesso testo Abhinavagupta, discute della “inutilità dei membri dello yoga(yogāṅgānupayogitva), facendo riferimento agli Yogasūtra di Patañjali
Arrivare alla conoscenza di sé, dello yogin, al proprio potere di penetrazione e visualizzazione (pratyaksha). Scoprire la propria reale natura di yogin, essere umano, intrinsecamente diverso o resosi diverso.
Comprendere il signifcato di asmadvishista, “i diversi da noi”, attribuito in passato dagli altri umani ai conoscitori dello Yoga.
Trasmesso da numerose linee di tradizione di cui alcune trovano origine cinque o seimila anni fa nella valle dell’Indo, lo Yoga Kashmiro è una via non-duale giunta al suo apogeo tra il VII ed il XIII sec. nel regno dell’Oddyana, nel vicino Kashmir e nell’Assam. La via essenziale è quella del riconoscimento spontaneo (pratyabhijña) e dell’identificazione totale con il cosmo attraverso lo spanda, la vibrazione interiore, che si manifesta, nel momento della presa di coscienza.
Programma
Teoria
Cosa è lo Yoga tantrico del Kashmir
Origini e storia dello Yoga non duale
I suoi principali esponenti
Il corpo e l’energia
Il corpo come supporto alla realizzazione spirituale
La manifestazione come spanda (vibrazione)
La relazione soggetto-oggetto
Il monismo śivaita
Il pensiero di Abhinavagupta
I Tantraloka
La Via Assoluta o la non-via (anupāya)
Pratyabhijñā, il riconoscimento della divinità in sé
Le scritture dello Śivaismo non dualistico
I maestri tantrici della tradizione Kaula
La tradizione Trika
Gli aforismi di Śiva
Jāgrat sthāna, lo stato di veglia
Svapna sthāna, lo stato di sogno
Suṣupti sthāna, lo stato di sonno profondo
Samādhi,il perfetto raccoglimento
Il laya yoga
Vikalpakṣaya, la distruzione del pensiero dualizzante
I kañcuka, le cinque corazze
Lo spanda, le cinque fasi della vibrazione
Le iniziazioni mediante la perforazione dei centri
Gli otto Bhairava
Mantravyāpti, l’onnipervasione
I dieci Guru
Scoprire l’Invisibile
Pratica
Percepire il corpo come totalità
Tensioni e densità
Alleggerire il contatto
Liberare il respiro
Elaborare le immagini sensoriali
Risvegliare le energie sottili
Tecniche di attivazione delle forze sottili
Gli organi risuonatori
Sperimentare l’espansione
Ascoltare il corpo
Pensieri e tensioni
Sperimentare la pulsazione cosciente
Il soffio e il vuoto
Il vuoto e il cuore
Āsana, prāṇāyāma, tecniche di visualizzazione, rilassamento, mudrā e mantra per l’espansione della coscienza
Il mondo sottile e il soffio vitale
Percezione del corpo pranico
Sequenze e visualizzazioni creative per ricaricare e orientare le forze praniche
Il controllo dei nodi vitali
Antara, sahita e kevala (le sospensioni del respiro)
La via dei mantra
Esercizi per lo sviluppo di Energia e Potere
Fasi di assorbimento, accumulo e ripartizione dei vāyu (i soffi vitali)
Risveglio e controllo delle energie sottili
I gesti magici: mudrā e forze psichiche
Tecniche di attivazione delle forze sottili e organi risuonatori
Esercizi di percezione di benessere e gioia
Esercizi di pacificazione e riflessione
Pratiche per lo sviluppo del sentimento di beatitudine
Trascendimento delle sensazioni ed emozioni
Vedanā, liberare la sensazione
Śanta, scoprire la tranquillità
Sperimentare il samhara, il riassorbimento
Tecniche per lo sviluppo di
· trikuti o guru cakra
· kāma kāla cakra (il centro di volontà o desiderio creativo)
· Brahma randhra (il luogo dello Spirito Universale)
Sperimentare prakaśa e vimarśa, la luce e la consapevolezza riflessa
Diploma
Si rilascia DIPLOMA MASTER DI INSEGNANTE YOGA, con formazione documentata e indicazione del monte-ore effettuato (comprensivo di ore di lezione e ore di insegnamento esercitato), riconosciuto dall’Organizzazione Nazioni Unite, Yoga Alliance, Csen
Tirocinio nell’insegnamento
E’ possibile inserire nel monte-ore il tempo riservato al tirocinio, documentato, dedicato dall’allievo all’insegnamento nel corso di questo periodo
A chi si rivolge
Il Corso è aperto a chi ha già frequentato il corso biennale di insegnanti Yoga e a chi potrà documentare la formazione avvenuta presso altre scuole di Yoga italiane ed estere
Occorrente
Abbigliamento in cotone, plaid, materiale per appunti
Materiale didattico
Dispense, slide in powerpoint, file audio
Contributo
Il contributo per il corso è di euro 950. E’ possibile pagare in 4 rate, la prima da euro 350, le successive tre da euro 200 da saldare entro la fine del corso
Collaborazioni
Asia darshana cerca di impiegare i propri allievi in progetti di interesse sociale e di promuovere loro collaborazioni con enti esterni